FBI: riconoscimento facciale per tutti

10 settembre 2012

A Quantico fanno sul serio quando si tratta di riconoscimento facciale, e ora il bureau USA ha annunciato l’intenzione di dare il via a un progetto di rastrellamento delle immagini di volti dei criminali da inserire in un apposito database biometrico consultabile a piacimento.

Dal costo stimato di 1 miliardo di dollari, il database dei volti è parte integrante del piano noto come Next-Generation Identification (NGI), ovverosia un corposo “upgrade” al vecchio sistema di identificazione degli individui pericolosi basato sulle impronte digitali.

Il sistema NGI, invece, è un concentrato “hi-tech” capace di attingere a una gran mole di informazioni sensibili (campioni di DNA, scansioni dell’iride, identificazione del timbro di voce e appunto database facciale) per facilitare la vita agli investigatori del bureau.

L’FBI prevede che il nuovo database di mugshot diventi operativo su tutto il territorio statunitense entro il 2014, mentre su alcuni territori “campione” gli agenti sono già in grado di servirsene per le indagini. I piani prevedono l’uso dei volti dei soli profili criminali, ma si paventa la possibilità che altri dati biometrici (come le fotografie delle patenti di guida) possano alla fine divenire parte integrante del database.

L’idea di un database di volti così massiccio sarà ovviamente foriera di polemiche nel sempre caldo settore della biometria a scopo di indagine: solo poche settimane fa, gli ufficiali dell’FBI non furono in grado di fornire risposte convincenti ai parlamentari USA che chiedevano informazioni sulla tutela delle libertà individuali in un regime di biometria senza scampo.

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