Nokia in crisi, vende i brevetti

16 giugno 2012

Periodo nero per Nokia: dopo aver raggiunto il minimo storico in Borsa, il colosso finlandese ha annunciato di avere intenzione di vendere i brevetti per rientrare delle perdite sempre più ingenti. A darne la notizia il Chief Financial Officer dell’azienda, Timo Ihamuotila, che ha assicurato agli investitori che la vendita avverrà sulla base di prezzi equi.

Ihamuotila ha anche aggiunto che la manovra non deve destare preoccupazioni per le sorti dell’azienda, in quanto Nokia detiene al momento più di 30mila brevetti e ne deposita annualmente circa un migliaio.

Nonostante le rassicurazioni, però, il destino dell’azienda sembra sempre più incerto. Nei giorni scorsi la società finlandese, impegnata da più di un anno in un enorme piano di ristrutturazione per arginare la crisi, aveva annunciato l’eliminazione di ulteriori 10.000 posti di lavoro nel mondo entro fine 2013  e la chiusura dei siti di produzione in Finlandia (dove resterà il ramo Ricerca e sviluppo, che si occupa appunto dei brevetti), Germania e Canada.

La manovra dovrebbe consentire un risparmio pari a circa 1,6 miliardi, fondi necessari ad arginare la drammatica situazione finanziaria, ma i tagli,  più consistenti del previsto, hanno avuto ripercussioni anche in Borsa, con un crollo del titolo di circa il 18% nelle Piazze europee sulle quali è quotato (-17,81% ad Helsinki, -18,03% a Francoforte e -18,08% a Stoccolma). Il governo finlandese, affrontando la questione del taglio dei 3.700 posti di lavoro nell’area di Oulu, nel nord del Paese, ha deciso di accelerare interventi a sostegno dei lavoratori.

Nokia ha anche confermato la vendita del suo marchio di lusso Vertu (quello dei telefonini decorati con pietre preziose) al fondo di investimento privato svedese Eqt VI partners per un ammontare non precisato.

«I tagli sono una conseguenza delle misure che riteniamo di dover prendere per assicurare la competitività a lungo termine», ha detto il numero uno di Nokia Stephen Elop, spiegando che servono anche per fronteggiare la concorrenza agguerrita di Samsung e Apple. Ad aprile scorso, dopo 14 anni di indiscussa egemonia, Nokia si è vista strappare da Samsung lo scettro di primo produttore di telefonini al mondo.

Se i conti rimarranno in rosso, Nokia non esclude il taglio di ulteriori dipendenti: nel primo trimestre, il gruppo ha avuto una perdita netta di 929 milioni di euro a causa del calo delle vendite del 30% in un anno e sembra che i risultati nel secondo trimestre saranno peggiori del previsto.

Nell’ambito della ristrutturazione, ultima spiaggia per risollevare le sorti dell’azienda, Nokia si è impegnata in una transizione tecnologia per sostituire il sistema operativo Symbian con un altro in partnership con Microsoft, che ha dato vita alla linea di smartphone Lumia. In questa strategia, Nokia ha annunciato l’acquisizione di asset della svedese Scalado, leader nella tecnologia di immagini fornita ad oltre un miliardo di dispositivi. L’obiettivo sembra essere quello di recuperare terreno in questo redditizio settore rispetto ai concorrenti Blackberry, iPhone e ai dispositivi che utilizzano la piattaforma Android di Google.

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