Anche chi non ha ancora aggiornato il suo PC all’ultima versione di Windows potrà usufruire di un’esperienza di navigazione all’ultimo grido: Internet Explorer 11, ultima incarnazione del browser di Microsoft, è stato appena rilasciato in versione preliminare anche per Windows 7, e sarà rilasciato in versione definitiva contemporaneamente a quella per Windows 8.1 (per ora fissata a data da destinarsi).
La versione Windows 7 di IE11 è tecnicamente identica (o quasi) a quella per Windows 8.1: WebGL, HTML5, tutti i miglioramenti al rendering engine e alla sicurezza sono stati traghettati sulla versione precedente dell’OS. Le uniche differenze riguardano ovviamente l’interfaccia, che non sarà come quella su Windows 7, e il protocollo SPDY di Google che Microsoft implementerà nella versione Windows 8.1 ma non traghetterà su quella destinata al più vecchio OS.
Ventunesima release per Firefox, il browser che ha strappato a Speedy Gonzales il record di velocità – almeno per quanto riguarda la distribuzione di nuove versioni ogni mese, o quasi. Prevedibilmente poche le novità introdotte dagli sviluppatori, anche se nel caso specifico di “Firefox Health Report” non mancano le discussioni su privacy e affini.
Introdotta in via preliminare a partire da Firefox 21, infatti, la suddetta funzionalità è stata pensata per generare rapporti sullo stato del browser inclusivi dei tempi di avvio del software, i tempi di utilizzo e la frequenza dei crash. Tali dati vengono spediti ai server Mozilla affinché i programmatori possano analizzarli e migliorare il codice del browser.
Internet Explorer 11 potrebbe contenere una sorpresa inaspettata: attesa al debutto con Windows Blue, la prossima versione del browser Microsoft sembra essere progettata per “impersonare” un browser web che nulla a che fare né con IE né con il business di Redmond.
Il browser integrato nell’ultima build di Windows Blue divenuta di pubblico dominio ha infatti la capacità di restituire uno User Agent che si riferisce a Mozilla Firefox, inibendo quindi ai siti di mettere in pratica tutti quei “trucchi” nel rendering delle pagine che al momento rappresentano una vera maledizione per IE.
Il W3C (l’organismo che stabilisce, tra le altre cose, gli standard per il web) ha rilasciato una bozza di uno standard che consentirebbe la protezione dei video incorporati nelle pagine che utilizzano HTML5. Il progetto nasce da una proposta, fatta un anno addietro da Google, Microsoft, Netflix e che sembra sia piaciuto anche ad Adobe, Comcast, NBCUniversal, Nokia, BBC e altri.
Il meccanismo prevede un’estensione denominata Encrypted Media Extensions (EME) che permette la gestione di contenuti protetti da DRM (Digital Rights Management) in altre parole i meccanismi attraverso i titolari del diritto d’autore di un’opera multimediale possono impedire copie o usi non autorizzati.
È pulito come iOS e aperto come Android, non richiede tasti di navigazione e userà il nuovo standard HTML5. Sono queste le aspettative sorte intorno a un nuovo sistema operativo open source Ubuntu per smartphone.
A presentarlo in video ci ha pensato Mark Shuttleworth, il fondatore della società che da sempre ha curato il software Gnu/Linux, la Canonical Ltd. Nei prossimi giorni all’annuale appuntamento col Ces, Consumer Electronics Association, la fiera dell’elettronica di consumo più attesa dell’anno (8-11 gennaio a Las Vegas), sarà possibile toccarlo con mano, mentre prima che Ubuntu faccia la propria comparsa nelle mani degli utenti bisognerà attendere probabilmente la fine del 2013. L’annuncio ha comunque destato l’attenzione degli esperti perché il sistema operativo è frutto di un approccio del tutto differente rispetto agli altri e i buoni risultati ottenuti dalle versioni desktop di Ubuntu negli ultimi anni rendono la Canonical un nuovo entrante da tenere in considerazione nell’agguerritissimo mercato degli smartphone.
Il sistema operativo sfrutta appieno HTML5, linguaggio usato per creare siti web e app per dispositivi mobile. Il video presente all’inizio dell’articolo mostra il sistema operativo all’opera, evidenziando le funzioni di telefono, la rubrica, il browser (ovviamente Firefox), il funzionamento della tastiera virtuale, la fotocamera, la gestione delle foto e il Marketplace(lo store per individuare e scaricare applicazioni aggiuntive).
Mozilla sta realizzando la sua versione di OS Mobile, basta sul kernel Android. La piattaforma sarà mantenuta completamente aperta e sugli smartphone gireranno app basate su HTML5. La cosa è tanto interessante che il progetto ha raccolto già il sostegno di numerosi carrier telefonici di tutto il mondo, nonchè di due aziende che produrranno gli smartphone. I primi vedranno la luce in Brasile, nel 2013, dove l’operatore Telefonica li commercializzerà sotto il marchio “Vivo“
Mozilla lancia ufficialmente la sua piattaforma mobile “Boot di Gecko“, attualmente nota come Firefox OS. A sostegno della validità dell’operazione, nel comunicato troviamo le firme di una serie di operatori mobili di tutto il mondo: Deutsche Telekom, Etisalat, Smart, Sprint, la nostra Telecom Italia, Telefonica e Telenor, saltati tutti a bordo del nuovo sistema operativo basato su HTML5 e pronti a promuovere gli smartphone che ne faranno uso. ZTE e Alcatel One Touch si occuperanno invece della produzione dei dispositivi attesi per il lancio nei primi mesi del 2013.