
Al Georgia Institute of Technology si crackano iPhone, iPod e gli altri gadget Apple basati su iOS, e lo si fa con relativa facilità. Tre ricercatori – Billy Lau, Yeongjin Jang e Chengyu Song – sono riusciti a superare tutte le misure di sicurezza nel sistema operativo mobile di Cupertino usando un “caricabatterie malevolo” a cui hanno dato un nome di derivazione latina: Mactans.
In attesa di fornire tutti i dettagli sul loro lavoro durante la prossima conferenza Black Hat, i team di “crackatori” del Georgia Tech spiega che i dispositivi basati su iOS sono generalmente considerati molto più sicuri della concorrenza mobile grazie ai tanti meccanismi di sicurezza implementati dagli sviluppatori. I ricercatori hanno dunque deciso di valutare in pratica questa supposto livello di sicurezza superiore, riuscendo a iniettare software arbitrario (e potenzialmente malevolo) grazie allo sfruttamento delle caratteristiche dello standard USB.
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Il nuovo jailbreak per dispositivi iOS di ultima generazione è finalmente online, con gli autori che promettono procedure di installazione facili e indolori (almeno in teoria) e la conseguente possibilità di usare il proprio iCoso oltre i limiti e le blindature imposte da Apple. evasi0n, questo il nome del jailbreak, è compatibile con le versioni più recenti del sistema mobile di Cupertino (6.x per iPhone, iPad, iPod) e trae evidentemente vantaggio dalle falle che l’ultimo aggiornamento dell’OS non è riuscito a tappare.
Il jailbreak di un dispositivo necessità dell’uso di un tool software da installare su computer (Windows, Linux, Mac), il collegamento tra i due tramite cavo USB e “cinque minuti di tempo”: le analisi del jailbreak evidenziano la peculiarità del nuovo metodo, che sfrutta una falla sin qui sconosciuta per garantirsi privilegi di accesso completo al file system per forzare il dispositivo a funzionare senza le restrizioni normalmente imposte da iOS.
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