Google e Twitter si uniscono per dar voce ai dissidenti

1 dicembre 2012

Come già accaduto nel gennaio 2011 in Egitto, quando le autorità egiziane ordinarono il blackout delle connessioni ad Internet del paese, i due colossi della rete e della comunicazione collaborano questa volta per aggirarne il blocco da parte del regime siriano, ancora impegnato nella sanguinosissima guerra civile che, nonostante i molti discorsi di svariati leaders europei e non, continua a trascinarsi con esiti devastanti per la popolazione.

“Speak2tweet”, questo il nome dell’ingegnosa applicazione messa a punto da Twitter e dal leader dei motori di ricerca, permette di sfruttare al massimo le limitatissime e possibilità comunicative della popolazione, che in questo caso, con il blocco di internet e del segnale per i telefoni cellulari, significa unicamente il caro vecchio telefono.

Chiamando infatti uno tra i seguenti numeri telefonici internazionali (+90 212 339 1447 or +30 21 1 198 2716 o +39 06 62207294 o +1 650 419 4196) è possibile lasciare un messaggio vocale che verrà poi trasmesso sotto forma di tweet da parte dello stesso servizio: sarà inoltre possibile ascoltare il messaggio andando su http://twitter.com/speak2tweet o semplicemente chiamando i medesimi numeri, ancora una volta aggirando la necessità di possedere una connessione ad internet funzionante.

Pressoché unanime sono state le risposte favorevoli e positive da parte dell’intera comunità internazionale di internauti; la possibilità di dar voce a tutti, anche a chi vede ristretta la propria libertà da parte di una autorità censoria, è certamente ammirevole e degna di lode: non solo, è alla base della stessa esistenza di Internet.

Un plauso a Google dunque, ed a Twitter. Resta tuttavia ancora parecchia strada da fare per poter finalmente elogiare davvero gli sforzi dei colossi della rete in favore della libertà di informazione internazionale: troppi i compromessi cui molte società leader nel settore della comunicazione, tra cui Google e Youtube (di proprietà della stessa Google), siti che vantano centinaia di milioni di visitatori ogni giorno e che, per logiche ed esigenze puramente commerciali, accettano di limitare/censurare/oscurare parte dei contenuti del Web in aree dove ancora il concetto di libertà è un’entità purtroppo assai aleatoria.

La Cina ne è l’esempio più eclatante, ma purtroppo è solo uno dei tanti.

Speak2Tweet è pertando senza dubbio una iniziativa da incoraggiare ed elogiare, ma resta ancora molta strada da fare, soprattutto in quei paesi dove, per ragioni puramente economiche, andare contro le iniziative del governo o del regime non conviene affatto.

Categorie:News Tag: , ,


 
Privacy Policy - Personalizza tracciamento pubblicitario