Piuttosto che dipanarsi in tutte le sue varie sfaccettature, il mistero Stuxnet si infittisce col passare del tempo. L’ultimo episodio del cyber-thriller con mandanti governativi lo scrive ancora una volta Symantec, rendendo nota l’esistenza di una variante sin qui ignota del malware risalente al 2005.
Le prime avvisaglie dell’esistenza della complessa e sofisticata cyber-minaccia si sono avute nel 2010, spiega la security enterprise statunitense, ma quella era solo la variante 1.001 (creata nel 2009): la recentemente individuata variante 0.5, invece, risulta essere stata operativa tra il 2007 e il 2009 con tracce che ne fanno datare la “nascita” a 8 anni fa.
Stuxnet 0.5 è la variante più “antica” sin qui nota del malware, dice Symantec, è stata creata a partire dalla stessa piattaforma della cyber-minaccia nota come Flame/Flamer, ha lo stesso obiettivo finale (sabotare il piano iraniano per lo sviluppo della tecnologia nucleare) ma funziona in maniera molto diversa rispetto alle varianti più recenti.
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Qualche tempo fa un malware denominato Flame fece parlare ampiamente di se per la sua capacità di aggredire i sistemi informatici carpendo informazioni riservate; la sua infezione ebbe diffusione in particolare nel Medio-Oriente; ora la minaccia di Flame si sarebbe ripresentata.
La scoperta di nuove varianti del malware sarebbe avvenuta grazie ad una collaborazione tra gli esperti di Symantec, Kaspersky, dell’International Telecommunication Union e del centro tedesco per i crimini informatici; quello che sembrava un erede di Stuxnet sarebbe invece una nuova versione di Flame.
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I tecnici della Symantec avrebbero individuato un malware, denominato Crisis, che si sarebbe rivelato particolarmente pericoloso per via del fatto di essere multipiattaforma; raramente infatti le minacce informatiche vengono concepite per infettare sistemi operativi differenti.
Nello specifico, Crisis è stato classificato inizialmente come un Trojan per (Mac) Os X, successivamente si sarebbe però scoperto che esso è in grado di agire anche su PC Windows, su dispositivi gestiti tramite Windows Mobile (non su Windows Phone) e su piattaforme virtualizzate.
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